mercoledì 11 maggio 2011

Quel di' di maggio

Caldaro, 7-5-2011.

Partiti con le migliori intenzioni da Grisignano di Zocco, siamo arrivati in quel del Lago alle 11.30, pronti per una delle gare più belle e storiche del triathlon nostrano.
La giornata e’ calda e l’acqua del lago ci pare accogliente (di più di uno striminzito pacco gara, un vero “pacco”). Quest’anno nel sacchetto del pettorale niente maglietta celebratrice. Dopo una lunga e meticolosa preparazione in cui “il prof.” si esibisce inconsapevolmente in una delle performance più ambite dal triatleta (agganciare in modo invertito le scarpette sui pedali), i nostri si radunano, sbagliando clamorosamente i tempi, al pasta party. Purtroppo Paolo era gia’ passato dalla pentola della pasta per cui abbiamo depositato mesti mesti le nostre biciclette in zona cambio e ci siamo diretti alla spunta mentre l’altoparlante ci annunciava la novità: un’uscita extra dall’acqua dopo i primi 1000 metri ed un minigiro di 500 metri prima del T1.
Partono le donne e, nel mentre in cui queste arrivano alla prima uscita, partono pure gli èlite ed i più giovani e forti (Emanuele, Tommaso ed Alberto, per dirne alcuni).  Neanche il tempo di applaudire la partenza dei forti che ci troviamo con l’acqua fino alle ascelle, il cuore a 1000 e la sirena che suona il via. L’acqua del lago e’ come sembrava: dolce ed accogliente; niente shock. L’uscita intermedia è ben preparata e scorre tra tuffi a bomba, spanciate ed entrate professionali (degna di nota quella di Paolo P., fatevela raccontare). T1 fra ali di folla con l’episodio che ci si aspettava: c’e’ uno in mezzo alla strada a tre metri dalla linea di salita in bici che sta scambiando le scarpe agganciate ai pedali… 30 secondi buttati o del fiato prezioso per la seconda frazione? Ah, saperlo…
Il resto della gara scorre liscio, non si vedono incidenti, forse qualche ritiro perchè non tutti i triatleti del Nord portano le loro bici da Mirko per la manutenzione: peggio per loro. La parte a piedi è tosta, con lunghe salite fra le vigne dove vien voglia di camminare. Qui purtroppo dobbiamo assistere al ritiro del comandante in capo della compagnia. La sofferenza intacca il morale delle truppe che però continuano la loro battaglia contro il tempo, il caldo e la fame: si sentiva infatti il profumo della carne alla griglia proveniente da un matrimonio.
E ora, i numeri: Il grande maestro Polga finisce quarto (sfiora il podio…); il mitico Panzavolta finisce settimo (se non era per la pastasciutta….); la triathleta piu’ forte del mondo, la nostra Marta, arriva sul podio con un terzo posto e Valentina la segue nella sua categoria con un altro podio sfiorato: quarta.

Ad maiora.

 Uomini
123 POLGA EMANUELE quarto M3  2:24:08.60
155 SANWALD OLIVER M2 02:27:10.60
168 INNOCENTE ALBERTO S3 02:28:18.00
182 MICHELOTTO TOMMASO S4 02:29:36.20
234 CAMBRUZZI MASSIMO M2 02:33:58.10
325 FERRETTI CASTELLANI CHRISTIAN S4 02:43:55.00
327 ALLEGRO ROBERTO S4 02:44:00.90
328 ARGENTON FRANCESCO M3 02:44:29.80
354 FOSCARINI MASSIMILIANO 02:48:42.50
398 PANZAVOLTA PAOLO settimo M4  02:56:42.10

 Donne
25 GIACOMINI MARTA terza S2  02:40:21.80
37 FATTORI VALENTINA quarta S4  02:48:53.80

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti privi di nome, cognome e indirizzo email saranno cancellati.