mercoledì 1 giugno 2011

XTERRA 2011 ORO6

E’ mercoledì, domani gara a S Giovanni in Persiceto e finalmente ho un po’ di tempo per fare un veloce resoconto dell’XTERRA della Sardegna.
Venerdì mattina o, meglio, notte, si parte: traghetto da Livorno alle 8, arriviamo alle 6,30. In traghetto incontriamo Polga e Camillo, l’unico rappresentante dei cugini. Si arriva a cala Ginepro, è ancora presto, ritiriamo i pettorali, ci sistemiamo in appartamento e si fa una corsetta, assaggiando il percorso di domenica: sempre lo stesso, tanta sabbia, i ponti di liane sembrano sempre più pericolanti.
Sabato alle 10 giro in MTB: per arrivare al ponte di legno c’è uno stretto asse di traverso, mi immagino le cadute del giorno dopo. Il percorso è ancora più pieno di sabbia del solito, le discese non hanno più i massi sporgenti, ora ho meno paura di distruggermi la mano appena riparata: sono convinto che ce la farò. Mi sembra un’autostrada, ma Agueda, non abituata alla MTB, fa le discese a piedi: dopo un tratto pianeggiante l’aspettiamo a lungo, non arriva, che sia successo qualcosa? Arriva tutta graffiata, è caduta sul rettilineo, ma vuole ugualmente fare la gara. Facciamo il pieno di carboidrati e poi andiamo a dormire.
DOMENICA. Colazione e poi zainetto in spalla ed andiamo in bici alla zona cambio: un po’ di km fanno bene per svegliarsi e rilassarsi. Mi chiedo perché mi sono messo in questo inferno anche quest’anno. Ci prepariamo, l’acqua è a 19°C, muta facoltativa (???) si fa la spunta, gli elite davanti e si parte: 2 giri, l’acqua è limpida e calma. Secondo giro, iniziano le onde, sono fra gli ultimi: chissà come stanno andando gli altri? Mi tolgo la muta, la Riccò commenta i veloci cambi e poi mi vede e si mette a ridere: ho comunque fatto il mio record, sotto i 4 minuti! Si inizia la MTB, calma, devo arrivare: nonostante vada piano, faccio fatica ad andare così piano in discesa e rischio qualche sorpasso. Sulla sabbia è pericoloso frenare, ma molti non lo capiscono. Si arriva la muro del pianto, bici in spalla e salire. Supero l’Agueda che sta facendo una discesa a piedi. Finisco il primo giro ed i primi non mi hanno doppiato come l’anno scorso, non è poi andata male. Secondo giro ed il percorso è lastricato di boracce, camere d’aria e Fast:  e si che si erano raccomandati di non lasciare niente per terra, è un’oasi protetta! Dopo una curva ci sono anche pezzi di casco. Arrivo al cambio e parto a piedi: ritmo lento, il parco bici non è ancora pieno, qualcuno dietro l’ho messo! I genitori dell’Agueda mi dicono di sbrigarmi, Luca e Marco sono già al ristoro, rischio di non trovare più niente! Mi supera Camillo e mi dice che non pensava fosse così dura, altro che 70.3! A ritmo costante faccio i miei 2 giri. Un’onda mi bagna le scarpe, ma col caldo si asciuga tutto in fretta. Quanto è buona la Coca, finalmente vedo l’arrivo: Marco si sta lavando, Luca è all’arrivo e mi incita. Non l’hanno lasciato andar via, prima i controlli anti-dopping (ieri ho preso del magnesio, dici che posso avere dei problemi?), ed adesso deve salire sul podio: è arrivato terzo, ad un minuto da GP e mezzo da Ballarini. Si lamenta un po’, pensa che il secondo posto era alla sua portata. Lo premiano ed è contento: in fin dei conti è Campionato Italiano, non una garetta qualsiasi. Arriva anche Agueda, è contenta anche se è caduta di nuovo: le cicatrici le ricorderanno l’avventura negli anni a venire. Escono le classifiche: Luca, undicesimo elite, premiano i primi 10! Ha preso circa 5 minuti a nuoto e poi ha sempre recuperato: nonostante la durezza della gara i distacchi sono minimi.
Alla sera grande festa: il solito banchetto, ma non riusciamo a mangiar molto. 2 piatti di pasta a testa, un po’ di secondi e poi si fa fatica a mangiare quel mezzo chilo di dolcetti: sarà la stanchezza. Premiazioni, Luca sale nuovamente sul podio, è intervistato. Agueda è seconda di categoria, Polga terzo, Marco quarto (ma davanti ha due Cechi ed un Francese), io quinto. Proprio una bella giornata, penso proprio che anche il prossimo anno saremo di nuovo qui: cercheremo di interrompere l’anno d’astinenza con qualche pagliativo, il 6 Agosto c’è una prova a Tarzo, poi l’XTENNO, il Winter ….
Il Paolo Panza

3 commenti:

A. Zennaro ha detto...

Che dire, solo i grandi possono fare grandi imprese, GRANDISSIMI....
non ci credo comunque abbiate mangiato cosi poco... chi sa perchè?

Anonimo ha detto...

Siete i miei miti. dai che l'anno prossimo ci sono anch'io. Mi avete fatto venire la nostalgia. Adesso posso dire a tutti che ho una foto in cui sono davanti a Luca all'Xterra... Marco, farsi battere da due cechi... ma come si fa? Paolo, l'ultimo gito a piedi con la paura che finissero tutto al ristoro dev'essere stato un momento bruttissimo: hai avuto gli incubi nella notte?
France

Anonimo ha detto...

Grandi grandiosi!!!!!! Complimenti a tutta la Panza Family e ad Agueda!!!
L.

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